lunedì 13 febbraio 2017


Nomi comuni e meno


Conosciamo i simboli di pericolo? La domanda non è peregrina visto che tra il 2010 e il 2015 essi sono cambiati gradualmente per renderli uguali in tutta Europa. Oggi per i rischi derivanti da prodotti chimici, sostanze e miscele, esistono i simboli di rischio chimico, o pittogrammi di pericolo, o semplicemente simboli di pericolo.

simboli di pericolo servono a informare dei tipi di pericoli legati all’uso, alla manipolazione, al trasporto e alla conservazione di prodotti chimici pericolosi. Prima erano di colore nero in un quadrato arancione incorniciato di nero, oggi invece sono inseriti in una cornice romboidale rossa.
I nuovi criteri nella classificazione dei rischi, e i nuovi simboli di pericolo, sono stati introdotti con il Regolamento CE 1272/2008 che ha sostituito l’Allegato II della Direttiva 67/548/CEE. Con obbligo a decorrere dal 1° dicembre 2010 per le ‘sostanze’ e dal 1° giugno 2015 per le ‘miscele’.
Esplosivo. Denominazione GHS01: indica sostanze o preparazioni che possono esplodere per una una scintilla o estremamente sensibili agli urti o allo sfregamento. Vanno evitati fiamme, fonti di calore, scuotimenti e sfregamenti. Esempio: nitroglicerina.
Corrosivo. Denominazione GHS05: indica prodotti chimici che causano la distruzione di tessuti viventi o attrezzature. Vanno evitati l’inalazione e il contatto con occhi, pelle e abiti. Esempio: acido solforico.
Infiammabile. Denominazione GHS02: indica tutti i prodotti e le preparazioni che possono surriscaldarsi e infiammarsi al contatto con sorgenti di innesco ma anche al contatto con acqua e aria. Questo pittogramma riunisce i precedenti ‘infiammabile’ ed ‘estremamente infiammabile’ della vecchia classificazione. Va evitato il contatto con materiali, acqua e aria. Esempi: benzene (infiammabile), idrogeno (estremamente infiammabile)
Tossico acuto. Denominazione GHS06: sostanze o preparazioni che per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle provocano rischi gravi, acuti o cronici e anche la morte. Va evitato il contatto con il corpo. Esempio: cianuro

Gravi effetti. Denominazione GHS08: sostanze o preparazioni che per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle provocano rischi estremamente gravi, acuti o cronici e facilmente la morte. Vanno evitati il contatto e un’esposizione ripetitiva anche a basse concentrazioni. Esempio: metanolo
Ossidante. Denominazione GHS03: prodotti che, reagendo con altre sostanze, possono facilmente ossidarsi o liberare ossigeno, aggravando incendi di sostanze combustibili. Va evitato il contatto con materiali combustibili. Esempio: ossigeno
Irritante nocivo. Denominazione GHS07: sostanze o preparazioni non corrosive che al contatto immediato o prolungato con la pelle possono provocare un’azione irritante oppure reazioni allergiche. I vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle va evitato. Esempi: carbonato di calcio, laudano.
Gas sotto pressione. Denominazione GHS04: questo simbolo di pericolo, che non esisteva nella precedente classificazione, indica bombole o altri contenitori di gas sotto pressione, disciolti, liquefattti, compressi o refrigerati. Il simbolo prescrive cautela nel trasportare e manipolare. Esempio: acetilene.
Pericoloso per l’ambiente. Denominazione GHS09. Segnala che il contatto con l’ambiente di q ueste sostanze e preparazioni provoca danni all’ecosistema (flora, fauna, acqua, aria …) nel breve e nel lungo periodo. Queste sostanze non devono essere disperse nell’ambiente. Esempio: ipoclorito di sodio.
 Attenzione!